Uno dei pericoli maggiori di questo periodo sono i forasacchi. Ovvero le ariste delle spighe di diversi tipi di graminacee. Sembrano innocue ma, in realtà, rappresentano un pericolo per il cane da non sottovalutare e che in alcuni casi può portare anche alla morte dell’animale. Con i primi caldi, infatti, i foracchi si seccano e possono conficcarsi nella pelle o nelle mucose durante passeggiate nei campi, nelle zone verdi o ovunque siano presenti queste graminacee. I forasacchi entrano in profondità scavando veri
e propri tragitti.
Le localizzazioni più comuni e meno pericolose sono: naso, orecchie, occhi e spazi interdigitali in quanto particolarmente esposte. Esse permettono alle ariste di entrare facilmente senza la possibilità di uscire a causa della loro particolare conformazione dentellata. Molto più pericolosa è invece la localizzazione polmonare. Il forasacco attraversa il parenchima polmonare, buca la pleura e migra in
tutto il corpo. Possono rinvenirsi anche in altre localizzazioni come la mucosa orale, anale o vaginale.
SINTOMI
Dipende dalla localizzazione del corpo estraneo. Se il forasacco si localizza nelle orecchie, avremo delle otiti (scuotimento della
testa o forte trattamento). Se si localizza negli spazi interdigitali, possiamo notare una gonfiori, zampe calde e dolente, con una zoppia che può essere di 1°, 2° o 3° grado e una fistola interdigitale dal quale esce materiale purulento. Gli starnuti sono sintomi di una presenza nella mucosa nasale, il cane, attraverso questo gesto, cerca di espellere il corpo estraneo, spesso senza riuscirci. Può esserci anche presenza di sangue. Negli occhi invece il sintomo più frequente è una forte congiuntivite (ulcere e scolo oculare chiaro o scuro).
Come già accennato, la più pericolosa è la localizzazione a livello polmonare (tipica dei cani da caccia). È più probabile che si verifichi correndo spesso in mezzo ai campi a bocca aperta. Il sintomo è la tosse, che può scomparire quando il forasacco migra fino verso i muscoli sottolombari, qui formerà una sacca di pus molto doloroso per l’animale. Nei casi più gravi durante la migrazione l’animale può anche venire a morte.
DIAGNOSI e TERAPIA
La diagnosi si basa sulla visione del forasacco e la terapia è quindi l’eliminazione del corpo estraneo. Alcuni cani molto mansueti permettono la rimozione del forasacco anche da svegli ma nella maggior parte dei casi bisogna ricorrere alla sedazione. Per la diagnosi polmonare è invece necessaria una vera e propria broncoscopia in anestesia e contemporanea rimozione. Nelle localizzazioni sottolombari è necessario invece l’intervento chirurgico coadiuvato dall’aiuto di un bravo ecografista.
Quindi in questo periodo dell’anno fate molta attenzione ai prati appena tagliati perchè l’insidioso forasacco è dietro l’angolo.